Numismatica
TEMPORANEAMENTE CHIUSA PER RIALLESTIMENTO
La Collezione numismatica contiene materiali che coprono un ampio arco cronologico: dalle prime monete battute in Magna Grecia sino ad esemplari del Regno delle Due Sicilie, pervenuti al Museo sia in seguito all’acquisizione di collezioni private, come quella Farnese, quella Borgia e quella Santangelo, sia grazie agli scavi in area vesuviana e nell’Italia meridionale.
La sezione consta di sei sale: nella prima (51), si ripercorre la storia degli studi numismatici, legata al collezionismo, sino alla moderna concezione di disciplina storica. Nelle sale successive (52-56), secondo un duplice criterio cronologico e topografico, si traccia la storia economica, politica e sociale del Mezzogiorno d’Italia e della Sicilia, evidenziando il ruolo e l’aspetto della moneta nei vari contesti archeologici. Nell’allestimento si privilegia l’aspetto quantitativo e qualitativo dei reperti numismatici, per sottolineare la varietà e la ricchezza della collezione, una delle più grandi al mondo; ma l’esposizione comprende anche materiali di natura diversa, dai rilievi e dagli affreschi ai libri, per agevolare la comprensione della collezione. Un significativo risalto è dato alle evidenze pompeiane, che forniscono informazioni sulla circolazione quotidiana del numerario e delle attività produttive della città.
In questo contesto, infatti, oltre alla moneta più famosa della collezione, il medaglione aureo di Augusto (sala 53), del quale non sono noti sinora altri esemplari, sono illustrati le tavolette cerate dell’archivio di Cecilio Giocondo, il rilievo raffigurante la bottega di un calderaio, un pilastro affrescato con scene di fullonica, l’incasso di un thermopolium, ma anche una cassaforte, parte delle oreficerie della Casa del Menandro e il gruzzolo dell’amministratore della stessa domus. Il percorso museale prosegue con altre sale dedicate alle monetazioni della fine dell’Impero, dell’epoca delle invasioni barbariche, del regno di Federico II, del Medioevo e dell’Età moderna; l’esposizione si sofferma poi su Napoli, sede di diverse zecche. Nell’ultima sala, infine, sono esposti medaglioni, non aventi corso legale ma battuti solo per commemorare un personaggio o un avvenimento storico, insieme a matrici e antichi medaglieri, cioè mobili con piccoli cassetti creati per custodire le collezioni monetali.