I Greci prima dei Greci
Periodo della mostra
29 settembre – 8 gennaio 2023
Orario
Prezzo biglietto
incluso nel biglietto d'ingresso
“I Greci prima dei Greci. Alle origini della presenza ellenica nel Golfo di Napoli” è un progetto promosso da Procida Capitale italiana della cultura 2022, che ripercorre le origini della presenza ellenica nel Golfo di Napoli abbracciando il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e il Museo Civico di Procida “Sebastiano Tusa”, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e con il contributo della Regione Campania.
Il viaggio de "I Greci prima dei Greci" al Museo Archeologico Nazionale di Napoli si dipana nelle sale delle sezioni Preistoria e Protostoria e Isola d’Ischia, dove i manufatti in allestimento permanente, con grafica e apparati didattici ad hoc che delineano l’itinerario tematico, dialogano con alcuni reperti mai esposti sinora.
Il percorso prende avvio nella sala CXXIX con un’introduzione dedicata alla civiltà micenea, la più antica ad avere con certezza una matrice culturale che possiamo definire “greca”: le fonti archeologiche, infatti, ci dicono che i Micenei parlavano una forma arcaica della lingua greca. In questo spazio si svelano al pubblico alcune tra le "prime visioni" della mostra: si tratta di tre vasi micenei rinvenuti in area egea, appartenenti al ricchissimo patrimonio “sommerso” del MANN e acquisiti nelle collezioni del Museo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento.
Nella sala CXLVII la narrazione entra nel vivo: i più antichi contatti tra i Micenei e l’area del Golfo di Napoli sono presentati attraverso le testimonianze di Vivara – in esposizione permanente – risalenti alla Media età del Bronzo e, per l’entroterra, dai materiali archeologici provenienti dal sito di Afragola (Bronzo recente), messi a disposizione dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Napoli. Anche questi reperti rientrano tra i "mai visti in allestimento": tredici vasi d'impasto, alcuni dei quali rivelano affinità formali e decorative con l’area Padana, quindici esemplari di ceramica di tipo miceneo e due fibule in bronzo ci parlano di intense relazioni che intercorrevano tra diverse aree del Mediterraneo. Il percorso prosegue nella sala CXXVII, dove alcuni manufatti di provenienza egea, appartenenti a corredi funerari dalle necropoli di Capua e Cuma, offrono lo spunto per illustrare i contatti tra Grecia e Campania nella prima età del Ferro. In conclusione dell'itinerario (sala CXXV) non può mancare un focus sull'isola d'Ischia e sulla nascita di Pithekoussai, primo episodio della colonizzazione greca in Occidente.
L’esposizione del MANN è integrata in un tour che coinvolge il Museo Civico di Procida e il Parco Archeologico dei Campi Flegrei: a Procida si sviluppa l'incipit della narrazione, dedicato al ruolo assunto da Vivara, durante la media età del Bronzo, nella rete di traffici marittimi attivi nel bacino del Mar Mediterraneo, quale importante snodo commerciale raggiunto anche da intraprendenti mercanti micenei; ai Campi Flegrei, invece, il racconto si concentra sulla fondazione di Cuma, che rappresentò il primo stanziamento definitivo delle genti elleniche in Italia meridionale. Qui i greci impiantarono una vera e propria città, leggibile in ogni sua parte (abitato, necropoli, santuari).
L’esposizione al MANN si configura, dunque, come anello di congiunzione tra due momenti diversi: un legame che testimonia come la contaminazione culturale fosse all'origine di nuovi percorsi storici e culturali in epoca antica.
Il viaggio de "I Greci prima dei Greci" al Museo Archeologico Nazionale di Napoli si dipana nelle sale delle sezioni Preistoria e Protostoria e Isola d’Ischia, dove i manufatti in allestimento permanente, con grafica e apparati didattici ad hoc che delineano l’itinerario tematico, dialogano con alcuni reperti mai esposti sinora.
Il percorso prende avvio nella sala CXXIX con un’introduzione dedicata alla civiltà micenea, la più antica ad avere con certezza una matrice culturale che possiamo definire “greca”: le fonti archeologiche, infatti, ci dicono che i Micenei parlavano una forma arcaica della lingua greca. In questo spazio si svelano al pubblico alcune tra le "prime visioni" della mostra: si tratta di tre vasi micenei rinvenuti in area egea, appartenenti al ricchissimo patrimonio “sommerso” del MANN e acquisiti nelle collezioni del Museo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento.
Nella sala CXLVII la narrazione entra nel vivo: i più antichi contatti tra i Micenei e l’area del Golfo di Napoli sono presentati attraverso le testimonianze di Vivara – in esposizione permanente – risalenti alla Media età del Bronzo e, per l’entroterra, dai materiali archeologici provenienti dal sito di Afragola (Bronzo recente), messi a disposizione dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Napoli. Anche questi reperti rientrano tra i "mai visti in allestimento": tredici vasi d'impasto, alcuni dei quali rivelano affinità formali e decorative con l’area Padana, quindici esemplari di ceramica di tipo miceneo e due fibule in bronzo ci parlano di intense relazioni che intercorrevano tra diverse aree del Mediterraneo. Il percorso prosegue nella sala CXXVII, dove alcuni manufatti di provenienza egea, appartenenti a corredi funerari dalle necropoli di Capua e Cuma, offrono lo spunto per illustrare i contatti tra Grecia e Campania nella prima età del Ferro. In conclusione dell'itinerario (sala CXXV) non può mancare un focus sull'isola d'Ischia e sulla nascita di Pithekoussai, primo episodio della colonizzazione greca in Occidente.
L’esposizione del MANN è integrata in un tour che coinvolge il Museo Civico di Procida e il Parco Archeologico dei Campi Flegrei: a Procida si sviluppa l'incipit della narrazione, dedicato al ruolo assunto da Vivara, durante la media età del Bronzo, nella rete di traffici marittimi attivi nel bacino del Mar Mediterraneo, quale importante snodo commerciale raggiunto anche da intraprendenti mercanti micenei; ai Campi Flegrei, invece, il racconto si concentra sulla fondazione di Cuma, che rappresentò il primo stanziamento definitivo delle genti elleniche in Italia meridionale. Qui i greci impiantarono una vera e propria città, leggibile in ogni sua parte (abitato, necropoli, santuari).
L’esposizione al MANN si configura, dunque, come anello di congiunzione tra due momenti diversi: un legame che testimonia come la contaminazione culturale fosse all'origine di nuovi percorsi storici e culturali in epoca antica.
tag — Mann, Mostra
Altre mostre ed eventi.