oggetti di vita quotidiana dall’area vesuviana

La scoperta di Ercolano e Pompei nel Settecento ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza di un aspetto inedito e fino ad allora praticamente sconosciuto dell’antichità classica: la vita quotidiana degli antichi romani. Durante le campagne di scavo sette-ottocentesche furono portati alla luce non soltanto templi, edifici pubblici, case private, affreschi e mosaici, ma anche una grandissima quantità di utensili, vasellame, oggetti di arredo che suscitarono enorme interesse e grande curiosità tra studiosi e appassionati tanto da influenzare il gusto e la produzione artistica del tempo.

reperti, in un primo momento conservati nella Reggia di Portici, dai primi decenni dell’Ottocento iniziarono a essere trasferiti a Napoli, nell’attuale sede del Museo Archeologico Nazionale. L’allestimento, ispirato ai principi classificatori in voga tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, si basa su un criterio espositivo che predilige una suddivisione dei reperti per classi di materiali, categorie e tipologie di oggetti, forme e funzioni, fornendo al visitatore un ricco e variegato repertorio di manufatti fondamentale per la ricostruzione della vita socio-economica dei siti vesuviani. Questi reperti costituiscono, infatti, la testimonianza più significativa delle abitudini, degli usi e dei costumi degli antichi abitanti di Pompei ed Ercolano, delle loro tradizioni culturali e religiose, nonché delle relazioni sociali e commerciali con Roma e le altre province dell’impero.

Il percorso si snoda in cinque sale. La prima (sala LXXXIX) è dedicata ad alcuni aspetti particolari della vita quotidiana nel mondo romano: la religione domestica, gli elementi di arredo, l’illuminazione, la musica e la medicina. Segue la sala LXXXVIII che espone un’accurata selezione di terrecotte invetriate, una particolare produzione artigianale di origine orientale, piuttosto rara per la sua complessa tecnica di esecuzione. La sala LXXXVII è dedicata invece alla tavola e al banchetto con una vasta esposizione di vasellame bronzeo da cucina, da mensa e da dispensa. Il percorso si chiude con le ultime due sale (LXXXVI e LXXXVI) dedicate al vetro nel mondo romano, alle diverse tecniche di lavorazione e alle molteplici funzioni cui i recipienti in vetro era destinati (contenitori per la toletta femminile, recipienti per la mensa e di uso funerario o anche semplici elementi decorativi).

secondo piano
tag — Mann, Collezioni
Altre collezioni.