gli Etruschi e il MANN
12 giugno 2020 -
31 maggio 2021
31 maggio 2021
Periodo della mostra
12 giugno 2020 – 31 maggio 2021
Orario
Prezzo biglietto
incluso nel biglietto d'ingresso
Una mostra preziosa, sorprendente, innovativa a cura di Paolo Giulierini e Valentino Nizzo
con il coordinamento di Emanuela Santaniello e l’organizzazione di Electa.
Seicento i reperti presentati al pubblico: almeno duecento opere, dopo un’attenta
campagna di studio, documentazione e restauro, sono visibili per la prima volta in
occasione dell’exhibit.
L’esposizione abbraccia un arco temporale di circa sei secoli (X- IV sec. a.C.) e definisce
un percorso di indagine che, sulle orme degli Etruschi, cerca di ricostruire le fondamenta
storiche di questa popolazione, la cui grandezza derivava anche dal controllo delle risorse
di due fertilissime pianure (quella padana nel Nord e quella campana nel Sud).
L’allestimento della mostra negli ambienti collegati alla sezione permanente “Preistoria e
Protostoria” del Museo crea un trait d’union con la sezione museale che, nel suo ultimo
livello di visita, raccoglie reperti dell’Età del Bronzo e della prima Età del Ferro.
Il percorso si articola in due nuclei tematici principali, corrispondenti ad altrettante sezioni
espositive con inestimabili reperti:
Gli Etruschi in Campania: dal carattere prevalentemente archeologico, questo segmento
dell’itinerario di visita è dedicato all’approfondimento della documentazione relativa alla
presenza degli Etruschi nella regione, dagli albori del I millennio a.C. alla fase
dell’affermazione del popolo dei Campani. Il declino della popolazione è sancito dalle
sconfitte subite presso Cuma tra VI e V secolo a.C., in seguito alla quali comincia ad
incrinarsi progressivamente la potenza etrusca nella Penisola e nel Mediterraneo.Gli Etruschi al MANN: questa sezione valorizza i materiali etrusco-italici, generalmente
provenienti da aree esterne alla Campania, acquisiti sul mercato collezionistico dal Museo
di Napoli in varie fasi della sua storia. Accanto ai capolavori in mostra, volumi, plastici e
documenti d’epoca illustrano al visitatore l’evoluzione del pensiero scientifico in campo
archeologico dal Settecento sino alla fine del Novecento, focalizzando l’attenzione sui
protagonisti dell’archeologia campana ed, in particolare, su quelli che maggiormente
hanno contribuito alla riscoperta del suo passato etrusco.
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