Manolo Valdés
Periodo della mostra
27 Settembre 2023 - 06 Gennaio 2024
Orario
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, in collaborazione con il Ministero della Cultura
e con la Galleria d’Arte Contini, presenta dal 27 settembre 2023 al 6 gennaio 2024, una
personale del maestro Manolo Valdés. Il celebre artista spagnolo espone per la prima
volta a Napoli e nel Sud Italia. È il maestoso Salone della Meridiana, un tempo chiamato
Gran Salone, ad ospitare nei suoi ampi e luminosi spazi le sue sculture.
"Niente mi dà più piacere di avere delle opere esposte in un museo archeologico. Per me l’arte ha avuto inizio quando l’umanità ha prodotto le sue prime immagini. L’archeologia ci dà l’opportunità di tracciare il percorso di tutte le raffigurazioni create fino ad oggi’’ è il messaggio di Manolo Valdés. "Siamo felici di ospitare al MANN una personalità come Manolo Valdés, un evento che segue la mostra "Picasso e l'Antico" come in una ideale staffetta. La mostra si presenta come una fortunata opportunità che arricchisce sempre più il dialogo del Museo Archeologico Nazionale con la cultura spagnola contemporanea. Un legame naturale che affonda le radici nella storia di Napoli sin dalla nascita stessa, a fine 1500, del Palazzo degli studi divenuto poi museo, la cui genesi come è noto è legata agli scavi vesuviani voluti da Carlo III di Borbone poi re di Spagna" ricorda il direttore del MANN Paolo Giulierini. Le origini iberiche dell’artista sono ben rintracciabili nella sua produzione: Valdés attinge con maestria al patrimonio artistico spagnolo, in particolare da Velázquez e Picasso, e dall’informale dei suoi immediati predecessori. L’artista si contraddistingue per la sua innovativa ricerca capace di coniugare in chiave contemporanea citazioni provenienti dalla storia dell’arte, riadattate con grande naturalezza e trasparenza, in un continuo dialogo tra passato e presente. Con la volontà di proseguire un filone ed inserirsi nel fluire dell’arte Valdés aggiunge e stratifica nuovi significati a forme e figure della storia.
I grandiosi spazi del Salone della Meridiana ospitano dieci “Reina Mariana” e una monumentale “Infanta Margarita”, opere che danno corpo plastico ad alcuni celeberrimi soggetti di Velázquez. Si tratta di versioni in bronzo fuso dei ritratti dipinti da Velázquez rispettivamente di Maria Anna d'Austria e Margherita Maria Teresa d'Asburgo. Queste iconografie sono state rielaborate così spesso da Manolo Valdés tanto da diventare cifra distintiva della sua arte. Da questi capolavori il Maestro elabora un linguaggio visivo nuovo ed inesplorato. Egli forgia la materia mutando la nostra percezione delle immagini che, tradizionalmente dipinte, assumono ora una nuova identità nella nostra cultura condivisa. Per la particolarità della visione e dell’approccio creativo dell’artista, le opere di Valdés si sposano molto felicemente con la realtà ospitante. Il contesto del MANN, infatti, permette di esaltare ulteriormente il confronto con l’arte del passato creando un accostamento che mette in luce le ricerche e le sperimentazioni del nuovo con l’eleganza e la tradizione dell’antico. La reciproca celebrazione è suggellata dallo storico scambio che contraddistingue il rapporto tra la città e la realtà iberica, patria del Maestro. Questo legame affonda le radici nella storia di Napoli. E Napoli accoglie i corpi plastici e geometrizzati delle undici opere di Valdés che, con le loro lacerazioni e imperfezioni della materia, sono emblematiche dello scorrere del tempo e del dialogo con l’arte del passato.
Biografia Manolo Valdés nasce a Valencia, Spagna, nel 1942. Apprendista pittore già all’età di 15 anni, frequenta la San Carlos Academy of Fine Arts di Valencia. Nel 1962 partecipa all’Esposizione Nazionale di Belle Arti, presentando l’opera Barca (ora al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía) nella quale già sono evidenti quelli che saranno gli elementi costanti della sua pittura: il tema figurativo e l’uso informale della materia. Tuttavia, durante gli anni di studio, in occasione di un viaggio a Parigi, scopre la libertà visiva e artistica di Pierre Soulages e Robert Rauschenberg. Intraprende la sua carriera che trova una delle prime espressioni nel 1964, nella co-fondazione del gruppo Equipo Crónica, collettivo pioneristico di Pop Art spagnola ove, unitamente a Juan Antonio Toledo e Rafael Solbes, ha potuto coniugare sperimentazione creativa e critica politica. Successivamente a tale esperienza, protrattasi fino al 1981, inizia a tenere le sue mostre personali. Egli si sofferma specialmente sulla rilettura di temi artistici e storici privi di rimandi provocatori, con l’ideazione di un proprio universo creativo tramite l’estro coniugato allo studio dei materiali. Vincitore, tra i tanti, del premio Nacional de Bellas Artes España, le sue creazioni sono state oggetto di numerose esibizioni nazionali ed internazionali. Nel 2007 è stato inoltre insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al merito dal Presidente della Repubblica Francese. Le opere di Manolo Valdés si possono trovare in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui: Metropolitan Museum of Art, New York; Museum of Modern Art, New York; Musée National d’Art Moderne, Centre George Pompidou, Parigi; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Spagna; Fundaciòn del Museo Guggenheim Bilbao, Spagna; Istituto Valenciano de Arte Moderno, Centre Julio Gonzalez, Valencia, Spagna; Kunstmuseum, Berlino, Germania; Veranneman Foundation, Kruishoutem, Belgio, National Art Museum of China, Beijing, China, Les Terrasses du Casino, Monte Carlo, Monaco e molti altri. Dal 2016 collabora con la Galleria d’Arte Contini che lo rappresenta in esclusiva per l'Italia. Attualmente vive e lavora tra Madrid e New York.
Catalogo con testo di Kosme de Barañano In gallery foto di @Pippo by Capri
"Niente mi dà più piacere di avere delle opere esposte in un museo archeologico. Per me l’arte ha avuto inizio quando l’umanità ha prodotto le sue prime immagini. L’archeologia ci dà l’opportunità di tracciare il percorso di tutte le raffigurazioni create fino ad oggi’’ è il messaggio di Manolo Valdés. "Siamo felici di ospitare al MANN una personalità come Manolo Valdés, un evento che segue la mostra "Picasso e l'Antico" come in una ideale staffetta. La mostra si presenta come una fortunata opportunità che arricchisce sempre più il dialogo del Museo Archeologico Nazionale con la cultura spagnola contemporanea. Un legame naturale che affonda le radici nella storia di Napoli sin dalla nascita stessa, a fine 1500, del Palazzo degli studi divenuto poi museo, la cui genesi come è noto è legata agli scavi vesuviani voluti da Carlo III di Borbone poi re di Spagna" ricorda il direttore del MANN Paolo Giulierini. Le origini iberiche dell’artista sono ben rintracciabili nella sua produzione: Valdés attinge con maestria al patrimonio artistico spagnolo, in particolare da Velázquez e Picasso, e dall’informale dei suoi immediati predecessori. L’artista si contraddistingue per la sua innovativa ricerca capace di coniugare in chiave contemporanea citazioni provenienti dalla storia dell’arte, riadattate con grande naturalezza e trasparenza, in un continuo dialogo tra passato e presente. Con la volontà di proseguire un filone ed inserirsi nel fluire dell’arte Valdés aggiunge e stratifica nuovi significati a forme e figure della storia.
I grandiosi spazi del Salone della Meridiana ospitano dieci “Reina Mariana” e una monumentale “Infanta Margarita”, opere che danno corpo plastico ad alcuni celeberrimi soggetti di Velázquez. Si tratta di versioni in bronzo fuso dei ritratti dipinti da Velázquez rispettivamente di Maria Anna d'Austria e Margherita Maria Teresa d'Asburgo. Queste iconografie sono state rielaborate così spesso da Manolo Valdés tanto da diventare cifra distintiva della sua arte. Da questi capolavori il Maestro elabora un linguaggio visivo nuovo ed inesplorato. Egli forgia la materia mutando la nostra percezione delle immagini che, tradizionalmente dipinte, assumono ora una nuova identità nella nostra cultura condivisa. Per la particolarità della visione e dell’approccio creativo dell’artista, le opere di Valdés si sposano molto felicemente con la realtà ospitante. Il contesto del MANN, infatti, permette di esaltare ulteriormente il confronto con l’arte del passato creando un accostamento che mette in luce le ricerche e le sperimentazioni del nuovo con l’eleganza e la tradizione dell’antico. La reciproca celebrazione è suggellata dallo storico scambio che contraddistingue il rapporto tra la città e la realtà iberica, patria del Maestro. Questo legame affonda le radici nella storia di Napoli. E Napoli accoglie i corpi plastici e geometrizzati delle undici opere di Valdés che, con le loro lacerazioni e imperfezioni della materia, sono emblematiche dello scorrere del tempo e del dialogo con l’arte del passato.
Biografia Manolo Valdés nasce a Valencia, Spagna, nel 1942. Apprendista pittore già all’età di 15 anni, frequenta la San Carlos Academy of Fine Arts di Valencia. Nel 1962 partecipa all’Esposizione Nazionale di Belle Arti, presentando l’opera Barca (ora al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía) nella quale già sono evidenti quelli che saranno gli elementi costanti della sua pittura: il tema figurativo e l’uso informale della materia. Tuttavia, durante gli anni di studio, in occasione di un viaggio a Parigi, scopre la libertà visiva e artistica di Pierre Soulages e Robert Rauschenberg. Intraprende la sua carriera che trova una delle prime espressioni nel 1964, nella co-fondazione del gruppo Equipo Crónica, collettivo pioneristico di Pop Art spagnola ove, unitamente a Juan Antonio Toledo e Rafael Solbes, ha potuto coniugare sperimentazione creativa e critica politica. Successivamente a tale esperienza, protrattasi fino al 1981, inizia a tenere le sue mostre personali. Egli si sofferma specialmente sulla rilettura di temi artistici e storici privi di rimandi provocatori, con l’ideazione di un proprio universo creativo tramite l’estro coniugato allo studio dei materiali. Vincitore, tra i tanti, del premio Nacional de Bellas Artes España, le sue creazioni sono state oggetto di numerose esibizioni nazionali ed internazionali. Nel 2007 è stato inoltre insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al merito dal Presidente della Repubblica Francese. Le opere di Manolo Valdés si possono trovare in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui: Metropolitan Museum of Art, New York; Museum of Modern Art, New York; Musée National d’Art Moderne, Centre George Pompidou, Parigi; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Spagna; Fundaciòn del Museo Guggenheim Bilbao, Spagna; Istituto Valenciano de Arte Moderno, Centre Julio Gonzalez, Valencia, Spagna; Kunstmuseum, Berlino, Germania; Veranneman Foundation, Kruishoutem, Belgio, National Art Museum of China, Beijing, China, Les Terrasses du Casino, Monte Carlo, Monaco e molti altri. Dal 2016 collabora con la Galleria d’Arte Contini che lo rappresenta in esclusiva per l'Italia. Attualmente vive e lavora tra Madrid e New York.
Catalogo con testo di Kosme de Barañano In gallery foto di @Pippo by Capri
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